“…A chi vince io darò della manna nascosta e una pietruzza bianca, sulla quale è scritto un nome nuovo che nessuno conosce, se non colui che lo riceve.” [Apocalisse 2:17]

Ai tempi del Nuovo Testamento, quando si era giudicati in tribunale per un reato, la pietra bianca simboleggiava l’assoluzione, quella nera la colpevolezza. Ricevere una pietra bianca indicava quindi essere assolti da una condanna. Possiamo dunque considerare la pietra di cui parla questo versetto come un simbolo. Essa simboleggia ciò che siamo diventati attraverso la grazia e il sangue di Gesù; essa rappresenta la nostra Fede che è stata provata sulla terra e che si presenterà al trono di Dio.
Perché Dio ci parla anche di un “nome nuovo”? Perché il nostro nome è la nostra storia. Accettando Gesù, il nostro nome nuovo è scritto dal Signore su questa pietra fatta di Fede dura come la selce. Questo nome parla delle lotte che abbiamo affrontato, delle sofferenze sopportate, un nome attraverso il quale Dio ci conosce, ci riconosce e ci chiama.
Egli non vede più il Peccato che ci condanna, non nomina più un “Paolo” con il suo nome terreno che significa “piccolo”, “ultimo” in quanto persecutore dei cristiani, no. Dio ci dà un nome nuovo perché siamo creature redente, Egli non vede più il nostro peccato, ma il sangue di Cristo che lo ha cancellato e un’ anima con una nuova identità, un nuovo nome che un giorno vivrà per l’eternità con Lui.