La lettera alla Chiesa di Filadelfia (Apocalisse 3:7-13) è sempre stata un testo a me molto caro. Tante volte il Signore sì è usato di questi versetti per incoraggiarmi, consolarmi e anche riprendermi dinanzi alle qualità della comunità di Filadelfia.
Un primo elemento che ha spesso confortato il mio cuore è riportato al versetto 8 dello stesso capitolo: “Io conosco le tue opere”. Lo vedo come un incoraggiamento da parte del Signore, che ci invita a continuare a lavorare nel Suo campo, spendendoci sempre per la Sua opera, perché anche quando sembra che il nostro impegno sia vano, che non stia portando alcun frutto, Egli conosce quanto stiamo facendo per Lui, la disposizione del cuore e la sincerità con cui desideriamo vedere l’avanzamento dell’opera Sua. Nei momenti di scoraggiamento è necessario ricordare che “Dio ha scelto le cose pazze, quelle che non sono per svergognare i sapienti; Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono” (1 Corinzi 1:27-28).
Il versetto 8 di Apocalisse 3, infatti, prosegue e dice: “ti ho posto davanti una porta aperta (…) perché pur avendo poca forza, hai serbato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome”. Continuiamo, ancora oggi, a spenderci per il Signore, senza compromessi, Lui lo vede, Lui sa ogni cosa!
La lettera alla chiesa di Filadelfia è anche una “lettera d’amore” da parte del Signore ai cari di quella comunità. Al versetto nove è scritto: “Ecco ti do alcuni della sinagoga di Satana, i quali dicono di essere giudei e non lo sono, ma mentono; ecco io li farò venire a prostrarsi ai tuoi piedi per riconoscere che io ti ho amato”.
Quando ci dedichiamo sinceramente alle cose del Signore, è Lui che compie l’opera Sua, e ci dà la grazia di vederne i risultati. Oltre ogni nostro sforzo e tentativo interviene la misericordia e la grazia di Dio verso di noi. Egli, consapevole della nostra disposizione del cuore, ma anche della nostra limitatezza, interviene compiendo meraviglie per la Sua gloria e per l’edificazione dei Suoi servi. Un Amore che si manifesta mediante la provvidenza divina, infatti come dice il testo al versetto 9 è il Signore che compie l’opera: “Ecco (IO) ti do alcuni della sinagoga di Satana (…) ecco IO li farò venire a prostrarsi ai tuoi piedi per riconoscere che io ti ho amato”.
Dopo il versetto 10 in cui il Signore promette alla comunità di Filadelfia di preservarla dall’ora della tentazione che sarebbe venuta sul mondo intero, la lettera volge al termine con un ultimo incoraggiamento: “Io vengo presto; tieni fermamente quello che hai, perché nessuno ti tolga la tua corona”. Il Signore incoraggia la chiesa di Filadelfia, e per estensione anche i Suoi servitori oggi, a continuare, a proseguire senza scoraggiarsi nel servizio per il regno di Dio. Il Signore è alle porte, e più che mai siamo chiamati a dedicarci interamente a Lui e alla Sua opera perché desideriamo vedere altre anime arrese a Cristo.
Coraggio sorella, coraggio fratello, il Signore è vicino, è il momento di insistere nella messe, Lui conosce ogni cosa e provvederà immancabilmente, ricorda che l’opera è Sua, è Lui che la porta avanti!