Questo 2021 sembra un anno difficile per cui essere GRATI. Diverse analisi dicono che quest’anno è pesato molto di più sulle vite delle persone rispetto a quello precedente. Abbiamo ormai purtroppo familiarizzato con la pandemia, ci siamo abituati a vedere solo gli occhi delle persone perché il resto è sotto le mascherine e sapevamo che ogni progetto fatto sarebbe potuto saltare. Eppure è stata più dura, perché? Perché siamo stanchi, esausti. Non solo ci mancano tutte quelle che cose fino a due anni fa erano banalità, ma ci siamo quasi dimenticati qual è la normalità, come gli abbracci spontanei, festeggiare un compleanno senza temere la quarantena o poter andare a trovare qualcuno di ammalato all’ospedale. È stato un altro anno in cui il bilancio sembra solo in perdita: abbiamo perso qualche caro, qualche volo aereo e tanto tanto tempo che avremmo voluto spendere diversamente e non in casa, da soli, isolati. Eppure, arrivati a questo fine anno la vera sfida è fare un esercizio di gratitudine. È molto semplice entrare in un circolo vizioso di lamentele per quanto (di fatto) sta andando male, tanto quanto è difficile fermarsi dopo un anno come questo e dire GRAZIE per quanto di buono ci è stato dato. L’arrivo di un figlio, una promozione a lavoro, una nuova casa, una nuova consapevolezza di se stessi, un nuovo amore, una passione riscoperta, del tempo seppure poco con i nostri cari. Per ogni singola cosa buona, che nel mare delle lamentele sembra solo una goccia, alza gli occhi al cielo verso Dio che te l’ha donata. Lo stesso Dio che ti darà la pace, la forza e la determinazione per affrontare il nuovo anno che verrà, e che soprattutto, ricorda, ha ancora tutto sotto controllo.
«In ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.»
Prima lettera ai Tessalonicesi 5:18