Partiamo dalla corretta interpretazione del verso in Matteo 16:18: qui non si parla di una chiesa fondata su un uomo, ma di una chiesa fondata sulla rivelazione che il Padre dà ovvero “Tu sei Cristo figlio del Dio vivente”, ed è proprio Cristo il fondamento della chiesa. Ma questo verso dice anche “Tu sei Pietro”. Qui è Gesù che parla, Colui che aveva cambiato il nome di Simone figlio di Giovanni con Pietro che significa “roccia”. Pietro è stato quindi scelto da Dio, ma…perché proprio lui? È vero, era una persona probabilmente carismatica, che tra i discepoli aveva una voce in capitolo, una sorta di punto di riferimento, uno tra gli intimi di Gesù in alcuni momenti particolari della sua vita sulla terra. Ma era anche colui che, se pensiamo all’episodio in cui Gesù cammina sulle acque, affonda per mancanza di fede, o colui che rinnegherà per ben tre volte Gesù poco prima che fosse crocifisso, e che ancora si addormenta anziché pregare per Gesù prima della crocifissione. È un uomo che conquista delle vette nella fede e poi affonda di nuovo e di nuovo. Pietro è una roccia che tradisce, di quelle che in montagna sono poco stabili e ti fanno scivolare.
Questo ci fa capire che Dio ha scelto Pietro perché sia uno specchio per ognuno di noi. Pietro è una roccia perché ci ricorda la nostra umanità, quindi fallibilità, ma al contempo ci racconta la grazia di Dio perché è stato da Lui scelto e usato. Le sue imperfezioni esaltano e raccontano la grazia di Dio; ecco perché Pietro rappresenta un fondamento, un monumento per non dimenticare la fragilità umana e la grazia di Dio.
Qual è la roccia su cui ti poggi? La grazia di Dio è per te anche oggi!