Nella prima parte di “La chiamata di Dio” (mettere all’articolo nel sito*) abbiamo iniziato insieme un viaggio nella vita di Abramo. Ed è proprio ad un ‘viaggio’ che possiamo paragonare la chiamata di Dio nelle nostre vite. In Genesi 12:4 lèggiamo che “Abramo partí…” e sempre in Genesi 12:9 lèggiamo che “Abramo partì ancora”. Quando Dio ci chiama l’arrivo in un luogo o in un momento della nostra vita non è mai la fine, ma il nuovo punto di partenza per un nuovo viaggio!
Si tratta di un viaggio caratterizzato non tanto dal fare, ma dal seguire; non si tratta di stare in prima linea perché quello è il posto di Gesù, ma di stare dietro prendendo indicazioni da Colui che è la Via, la Verità e la Vita. È un viaggio fatto di obbedienza, a volte senza nemmeno porre domande sul perché di un determinato percorso o sulla meta stessa. A volte si tratta di un viaggio in cui alcune tappe sono più complesse di altre, in cui ci si sente “stranieri”, una minoranza, ma ricordando che siamo figli di un Grande Dio. Come si può affrontare un tale viaggio quindi senza scendere a compromessi? Senza perdersi d’animo? Affrontandolo in ginocchio! La chiave è una vita di preghiera (“Lí Abramo costruì un altare al Signore…” Genesi 12:7-8).
Senti che Dio ti sta chiamando? Senti la voce di Dio che ti chiede di donargli la tua vita con tutto ciò che è in essa? L’unica risposta adeguata alla chiamata di Dio è SÍ! RispondiGli e percorrerai con Lui un viaggio meraviglioso!